venerdì 18 marzo 2011

Giappone: i comunisti avvisarono del rischio nucleare

Un precedente allarme del Partito Comunista Giapponese: gli tsunami possono impedire il raffreddamento dei reattori nucleari giapponesi
di Teresa Albano su cpusa.org, traduzione di Roberto Capizzi per www.gctoscana.eu
Membri della Dieta (il parlamento giapponese ndr) del PCG avevano avvertito nel 2006 e nel 2010 che le centrali nucleari erano a rischio guasto da Tsunami

Il Japan Press Service ha realizzato nel corso degl'anni diversi reportage sulla sicurezza delle centrali nucleari, sulla salute dei lavoratori e sulle lotte per la salute. Membri della Dieta del PCG avevano avvertito nel 2006 e nel 2010 che le centrali nucleari erano a rischio guasto da tsunami.

Nel 2006, il parlamentare del Partito Comunista Giapponese Yoshii Hidekatsu ha rivelato che nel caso in cui le risacche degli tsunami facciano scendere il livello del mare di cinque metri, 43 reattori nucleari (circa l'80%) in Giappone avrebbero affrontato il pericolo di non essere in grado di utilizzare l'acqua del mare per il raffreddamento, indicando alla Commissione Bilancio della Camera dei Rappresentanti la fusione del nocciolo come una possibilità.
Yoshii dichiarò “Dobbiamo prendere in considerazione lo scenario peggiore come la fusione del nocciolo e l'eruzione di vapore acqueo che può succedere se il calore di decadimento non viene rimosso” e chiese al governo di prendere le misure appropriate contro tali incidenti.

A seguito di uno tsunami del 2010, il consigliere comunale di Onagawa Takano dichiarò “il pericolo associato allo tsunami può essere un'incognita quando si tratta di impianti nucleari. Il governo è responsabile di verificare seriamente la sicurezza quando le prese sono ostruite da sabbia e oggetti fluttuanti senza che vi sia un solo richiamo alla sicurezza”.

E il membro della Camera dei Rappresentanti Yoshii ha dichiarato: Un aumento del livello del mare, legato ad uno tsunami può sommergere le pompe di raffreddamento, ed un abbassamento del livello del mare può causare la mancanza d'acqua per il raffreddamento. Questi guasti possono portare ad una fusione. Il PCG lavorerà per migliorare le misure di protezione contro terremoti e tsunami.

Il PCG fa appello ad “una squadra indipendente di esperti” per far fronte alla crisi nucleare e ad uno sforzo di tutti per la ripresa ed il salvataggio di vite umane.


FONTE: www.gctoscana.eu   18/03/2011

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