Giovani Comunisti"A. Giannini"montagna pistoiese: INCONTRIAMO IL CONSIGLIERE DELL'AMBASCIATA CUBANA,IL DOPO- VI CONGRESSO.

venerdì 20 maggio 2011

INCONTRIAMO IL CONSIGLIERE DELL'AMBASCIATA CUBANA,IL DOPO- VI CONGRESSO.

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ALBERTO"NACCHINO"GIANNINI (21/09/1927-16/09/1944)

Abbiamo dedicato il nostro circolo nel 2009 (prima era dedicato al rivoluzionario Camilo cienfuegos) ad Alberto Giannini(nome di battaglia"Nacchino").

Abbiamo scelto lui e non grandi rivoluzionari o personalità del socialismo,perché vediamo lui come personaggio emblematico della resistenza antifascista,nonché come "giovane comunista".Guardando i suoi occhi(in alcune delle poche foto che abbiamo oggigiorno)vediamo un ragazzino,travolto dagli eventi in giovane età,che non accettava lo stato di cose presente.

Riportiamo qua sotto parte della sua biografia,che siamo riusciti a ricostruire grazie alle testimonianze del nipote di "Nacchino",Alberto Zoppi,e del compagno Adriano Soldati.

Alberto Giannini nasce a Pistoia nel 1927 e a Pistoia vivrà fino al 1943,quando,a causa dei primi bombardamenti,è costretto ad essere sfollato a Pracchia insieme alla famiglia.

Fu catturato per una rappresaglia nazista,insieme a tutti gli uomini della sua località,ma mentre venivano caricati su un camion un aereo attaccò il convoglio,nella confusiuone generale,Alberto riuscì a fuggire e si unì ad i partigiani della brigata "Tarzan",diventando così "Nacchino".

Il 16 settembre 1944,Nacchino,mentre stava cercando il compagno"peppone",incontrò Adriano Soldati che lo informò che peppone sarebbe sceso in formazione più tardi e(vista la sua giovane età)lo consigliò di rientrare anche lui.

Alberto fu catturato dai tedesci,probabilmente mentre stava rientrando in formazione,insieme ad Adriano Soldati,Oscar Santini e Augusto Paccagnini.

Furono condotti a Mont'Acuto delle Alpi e imprigionati in una baracca,dove i quattro partigiani subirono violenze inaudite da parte dei loro aguzzini.

Al tramonto Oscar Santini,Augusto Paccagnini e Alberto Giannini furono condotti al cimitero di Mont'Acuto e lì furono uccisi.Alberto aveva 16 anni.

Siamo riusciti ad avere notizie del giovane partigiano grazie ad Adriano Soldati,che grazie ad un gesto eroico riuscì a fuggire,ma non a cancellare dalla sua memoria quel terribile 16 settembre,gli occhi di quel ragazzino.

Dobbiamo essere grati ogni giorno ad Alberto come a tutti i partigiani d'Italia e d'europa,che anche in giovane età non hanno voluto accettare lo stato di cose presente e hanno rischiato,talvolta dato la vita per la nostra indipendenza,un mondo più giusto,una patria libera da ogni oppressore,da ogni guerra,da ogni fascismo.

Giovani Comunisti"A. Giannini"montagna pistoiese

venerdì 20 maggio 2011

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